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Flash mob della memoria

Flash mob della memoria dell’istituto comprensivo don Lorenzo Milani di Firenzuola

Utente TECH 008

da Tech 008

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Per celebrare il Giorno della Memoria domani 27 gennaio i ragazzi delle scuole di Firenzuola si sono recati sulla piazza del paese e hanno ricordato, insieme a tutte le altre vittime, i firenzuolini che durante la Seconda Guerra Mondiale furono deportati nei campi di concentramento nazisti e non ne fecero ritorno.
Tra i nomi di questi deportati, nomi spesso dal suono familiare, si trovano quelli di molti militari firenzuolini, che, come avvenne per molti soldati italiani, dopo il disfacimento dell’esercito che seguì l’Armistizio proclamato l’8 settembre 1943, furono abbandonati dagli stati maggiori e caddero prigionieri dei loro “ex alleati” in Italia, in Grecia e nei Balcani, paesi sotto l’occupazione italiana.
Questi soldati, di fronte alla possibilità di tornare in Italia, offerta loro solo a condizione di continuare la guerra a fianco dei tedeschi e dei fascisti, rifiutarono. E nonostante le durissime condizioni di vita nei lager, fu questa la decisione della grande maggioranza dei soldati italiani internati. Molti pagarono con la vita questa scelta.
Sono stati recitati anche i nomi dei civili, che, catturati durante i rastrellamenti del 1944, furono destinati ai lavori forzati in condizioni di vera e propria deportazione, e non sopravvissero.
Di queste persone conosciamo i nomi. Oggi per noi il nome serve solo a identificare una persona presso la sua comunità, ma è qualcosa di ben più importante. Il nome ci presenta al mondo ed è uno dei modi attraverso i quali il mondo ci riconosce e ci ricorda. Per molti popoli antichi il nome poteva addirittura racchiudere l’essenza della persona. Recitarli è un modo per ricordarli, farli vivere ancora nella memoria del paese.
Durante il flash-mob che si è svolto a Firenzuola in piazza Casini il 27 gennaio, alle 11:30 sono stati dedicati alle vittime della Shoah e del nazi-fascismo fiori e farfalle realizzati dalle mani delle bambine e dei bambini per onorarli e mostrare rispetto. I fiori raccolti saranno lasciati alla targa dedicata ai caduti nei lager, nel Giardino dei Deportati di Porta Bolognese. Con le Farfalle della Memoria, fatte dai più piccoli, si intende rappresentare il desiderio di libertà di tutti i prigionieri, di volare sopra e oltre i reticolati.
Saranno quindi i più giovani a trasmettere memoria, facendosi attori, pronunciando ad alta voce i nomi delle vittime dell’ingiustizia e dell’orrore della guerra, interpretando la Memoria, come qualcosa che si realizza e che ci unisce.